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E poi boh…

e così quelli che d’estate sono insofferenti per il caldo e che risolvono solo con un condizionatore a manetta e che l’inverno tremano e gelano se non hanno 4 plaid 5 cappotti 6 maglioni e 10 canottiere.. quelli che quando attacca a piove all’improvviso, corrono e gridano per evitare (?) ogni fottuta goccia perché chissà forse gli corrode la pelle.. quelli che d’estate se non c’hanno gli occhiali da sole non possono uscì altrimenti la palla gialla gli fulmina gli occhi, e sempre quelli che non c’è un anno che nn se pigliano un malanno.. beh sì.. proprio quelli me vengono a dì che non sò stà al mondo.. io che, in questo mondo, posso sta senza problemi a maniche corte anche co la neve ma nello stesso tempo godo quando d’estate c’è l’afa che ti squaglia le mutande…. io che la cosa che s’avvicina di più ad un malanno, negli ultimi 9 anni, è stato una mal de gola… insomma sarei io che non è adatto a stà in questo mondo? il mondo in cui vivo si chiama Terra e io non ho problemi con lui… Ma se forse “non sè sta al mondo” significava il tuo mondo, quello cioè creato dalla mentalità dell’uomo per sentirsi in un gruppo.. in qualcosa di grande, di più grande… quello in cui se non ci sei dentro allora non sei nessuno… quello per cui fai di tutto per poterci entrare.. allora sì forse hai ragione.. ma quello non è il mondo.. è solo il TUO mondo… il mio si chiama Terra e io ci sto bene, quindi la prossima volta dimmi semplicemente “non sè sta nel mio mondo” e io ti capirò subito.

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Riflessioni #001

Qualche giorno fa una ragazza mi ha chiesto come mai io non abbia la fissa del sesso che accomuna la maggior parte dei ragazzi…
in realtà non le ho saputo spiegare… mi sono pure impappinato perché cmq l’inglese è una brutta bestia per me e alla fine non so cosa lei abbia capito di tutto quel giro di parole senza senso che sono uscite dalla mia bocca…. tutto quello che avrei voluto dire è che… certo fare sesso è bello e piacevole.. ma dopo un po che non ne faccio ne so fare a meno, come di tutte le cose. In realtà non tendo a farmi piacere troppo le cose che si deve essere in due per essere “giocate” (dico in generale, non mi riferisco solo al sesso) perché ciò implica che non possono essere eseguite quando sto da solo e quindi proverei malessere o quanto meno dispiacere.
In genere, non mi piace il fatto che io possa diventare dipendente da qualcuno o da qualcosa e c’è chi pensa che io sia un drogato di computer e che togliendomelo impazzirei, ma in realtà, così come posso stare facilmente 24 ore al giorno seduto davanti allo schermo, trovando sempre qualcosa da fare senza annoiarmi minimamente, posso tranquillamente stare giorni interi senza nemmeno mai accenderlo (ovvio, troverei altro da fare, altrimenti sì che mi annoierei).

Con questo non significa che non mi affeziono a cose o persone, lo faccio eccome, solo che riesco a sopprimere con una certa disinvoltura il disagio nel momento in cui si presenta la mancanza.

Il fatto con cui io mi spiego questa cosa è che da piccolo avevo un carattere molto ribelle e se mi dicevano di far qualcosa che io non volevo, stai sicuro che io non obbedivo, e anzi, se mi girava, facevo l’opposto per dispetto, per la gioia di tutti quanti..

I miei genitori, non sapendo che pesci prendere, per punirmi, mi privavano sempre delle cose cui tenevo di più….
giocavo in continuazione con un giochino del cazzo? sequestrato il giochino del cazzo…
dovevo andare alla festa di compleanno di un mio amico il giorno dopo? olè che invece rimanevo a casa…

tecnicamente, se io fossi stato un bambino normale, tutto questo avrebbe funzionato: “se mi togli qualcosa che a me serve, e di cui nutro bisogno, farei di tutto per riaverla, e quindi obbedirei ai tuoi ordini”….. è regolare..
peccato che, in me, questo ragionamento non ha mai funzionato: se tu mi toglievi qualcosa di cui io avevo bisogno, io ti facevo vedere che in realtà di quella cosa non me ne fregava niente..

Soffrivo tanto pur di vincere la mia battaglia, ma mai ti avrei mostrato che mi stavi affondando.

Mi ricordo ancora mio padre, che un giorno del mio compleanno (che nemmeno si ricorda mai e per lui quella mattina era un giorno come un altro) mi ha distrutto una cosa a cui tenevo tantissimo e che per costruirla ci avevo messo mesi interi di impegno quotidiano.. tutto questo solo perché io mi ero impuntato a non voler far qualcosa che lui mi aveva ordinato di fare (non ricordo cosa) e perché, inoltre, le cinturate che mi stava dando in realtà nemmeno mi smuovevano…. e non mi smuovevano non perché non mi facessero male.. ma perché più lui mi sgridava, più mi dava cinturate… più io nutrivo il desiderio di continuare la mia opposizione… e anche quando mi lanciava gli avvertimenti che mi avrebbe distrutto quella cosa che io avevo costruito con tanta fatica e tempo, io ero irremovibile e continuavo la mia opposizione.. in quel momento potevi farmi quello che volevi e distruggermi davanti agli occhi quello a cui tenevo di più, ma per non darti la soddisfazione di farti vedere che quello che stavi facendo contro di me stava funzionando, io rimanevo li in silenzio senza nemmeno urlare il mio dolore, fermo a guardare, morendo dentro, dandoti però l’impressione che non me ne fregava un cazzo.

nell’arco della mia vita ho imparato così a superare le mancanze, anche di qualcosa o qualcuno a cui in realtà tengo molto o di cui comunque avrei la necessità per provare felicità.

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